Danse : Asylum

Figura centrale della scena coreografica israeliana, la Kibbutz Contemporary Dance Company, diretta dal 1996 da Rami Be'er, evoca con impareggiabile forza il tema dei migranti. E, più in generale, della condizione umana. Sentimenti intensi, sottili riflessioni e bellissimi movimenti sono i tratti distintivi della sua ultima creazione.

L'asilo è intrinsecamente legato alla storia familiare di Rami Be'er, figlio di sopravvissuti all'Olocausto, alla sua identità e al suo essere. Che si tratti di un rifugiato, di un immigrato o di un esule, tutti sono alla ricerca del proprio posto. La propria casa, la propria appartenenza, la propria patria...

In Asylum il coreografo evoca questa ricerca universale attraverso il movimento e lo spazio, ma anche attraverso la musica che compone, intervallata da canzoni per bambini in ebraico. Il tutto forma "una forma di unità che infonde nel pubblico la fragranza, l'essenza della sua riflessione".

Il suo messaggio ha la limpidezza dell'acqua viva, che sgorga tra movimenti d'insieme eseguiti alla lettera, assoli e duetti dal carisma irresistibile e dall'energia animale. Situazioni drammatiche e tensioni si alternano a intermezzi sensuali e a brevi momenti di umorismo, in una danza di grande libertà, in cui ogni individuo si esprime lavorando in modo unitario.

Uno dei grandi punti di forza del KCDC è l'affermazione del suo spirito collettivo, e Asylum ne è un nuovo simbolo.